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al testo di Marco Bruni
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E scrosciò nella notte, dirotta, venne giù dalle stelle, la pioggia, col manto del tuono, dentro la grotta; Laura, avvolta nel tacito sogno, non udiva rumore di mondo, del mare, sentiva grande il bisogno; la cicala friniva gli ornelli, no, nevicava dentro quel sogno, fatto d'argento sopra gli idilli; l'acqua, forte, cadeva a ruscelli, melodiosa cantava la ninna, non tralasciando, rivi e stornelli; d'ogni parte suonò la canzone, sopra i tetti e sui lecci, batteva, giuliva, cancellava l'alone; un tuno, dall'alto, carezzò Laura, dentro un triste spavento fu sola, poi pian piano, dormì senza paura; era nel bosco, l'umido raggio, nascosto dentro un cespuglio raro, chiaro mattino, lontano il maggio.
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